SENTIERO DALLE STORIE ALLA STORIA by Bambini in Montagna

Oggi ci spostiamo a Luserna per percorrere un sentiero dal grande attrattivo storico e culturale realizzato in un contesto paesaggistico che vede alternarsi pascoli e fitti boschi di abeti. Lungo questo sentiero incontreremo varie installazioni (quasi 50, alcune delle quali sono collocate fuori e dentro il Forte Lusern) in metallo con dettagli in terracotta che ci narreranno la loro storia dal 1908 fino agli anni del dopoguerra della Seconda Guerra Mondiale. Un percorso che affascinerà per gli scorci che ci regala, ma, soprattutto, per questo spaccato di storia presentato attraverso l'esperienza diretta di alcuni cittadini del paese. Un sentiero che affascinerà i vostri figli interessati alla storia, soprattutto i ragazzi più grandi che capiranno cosa è successo a metà del Novecento in queste montagne, un percorso che vi riempirà di emozioni per non dimenticare.
 
INFORMAZIONI DI CARATTERE PRATICO PRIMA DI METTERSI IN MARCIA

PUNTO DI PARTENZA e DI ARRIVO: Fontana collocata nella piazza centrale di Luserna

PERCORSO: circolare che alterna bosco e pascoli, NON ADATTO AL PASSEGGINO

LUNGHEZZA e DISLIVELLO: 5 km circa - 200 metri

DURATA DEL PERCORSO: molto soggettiva; dipende da quanto tempo ci si ferma a leggere le testimonianze nelle installazioni. Noi ci abbiamo impiegato 3 ore e mezza con lettura, visita al Forte, pranzo e pausa merenda.

PUNTI DI INTERESSE:
Visita al Forte Lusern e Avamposto Oberwiesen e Diaz

FONTANELLE: Portatevi acqua in quanto non le troverete durante il percorso

PUNTI RISTORO:
un tavolino picnic nei pressi del Forte Lusern; Rifugio Malga Campo verso la fine del percorso (a circa 20 minuti da Luserna)
 
Arriviamo a Luserna e parcheggiamo la macchina nei pressi di un campetto da calcio situato sulla sinistra della strada, verso la fine del paese. Indossiamo i nostri scarponi e ci incamminiamo verso il centro del piccolo abitato.

Superiamo l'ufficio postale e troviamo la piazza centrale del paese, collocata proprio di fronte alle poste. Qui, sulla sinistra è presente una fontana e proprio qui troviamo la prima statua: la statua di un bambino, Mattia, che ci saluta e ci indica il percorso che dobbiamo seguire.


Dopo pochi passi, all'angolo della Casa Museo Cimbra, troviamo la seconda statua, Annemarie, che ci segnala il sentiero da prendere. A questo punto ci lasciamo il paese alle spalle percorrendo un cammino circondato da campi e prati.
 
Durante i primi 20 minuti il sentiero si presenterà in costante salita; questo ci servirà per uscire dal paese e lasciare i campi che ci circondano. Se la giornata è calda, non vi preoccupate, il percorso poi abbandonerà gli spazi aperti per inoltrarsi nel bosco ed alternare pascoli ad alberi che lo costeggeranno. Munitevi di cappellino e crema solare per questo primo tratto, nel caso sia una giornata molto soleggiata, cappellino che potrete abbandonare successivamente.


E intanto, durante la nostra salita, incontriamo già i primi personaggi che ci raccontano quando cominciò la costruzione del Forte nel 1908, quando ancora la Prima Guerra Mondiale era una chimera, come lavoravano e come vivevano. I miei figli si stupiscono quando scoprono che una bimba di 11 anni, Emma, passava i pomeriggi frantumando sassi per produrre sabbia, necessaria alla costruzione del Forte e che veniva pagata quando aveva riempito una cassa intera.

E poi ci sono, fra gli altri, Franz, Martin, Albert, Dusolina, Maria, il sindaco, il parroco, il soldato.

Arriva il 1915 e scoppia la guerra ed uno dei personaggi ci dice: “Povera ma felice la nostra vita sull'altopiano. Poi, all'improvviso nemici e bombe….In una sacca raccogli la tua roba, la tua vita……Sì, cacci in una sacca tutto il tuo mondo e in un'ora devi partire……” E queste parole ti arrivano fino al cuore, ti fanno riflettere, ti viene la pelle d'oca!

Proseguiamo il percorso, superiamo il bosco, la vista delle montagne si apre davanti a noi per poi salutarci mentre rientriamo all'interno degli abeti, dove facciamo una pausa panino. Qui troverete vari spazi per poter fare un picnic stendendo, se volete, una coperta.

Dallo spiazzo con l'installazione della capretta impieghiamo poco più di 30 minuti per raggiungere il Forte. Superiamo una piccola parte in leggera salita, collocata fra gli alberi dai più svariati verdi, costeggiamo uno stagno, quasi nascosto, situato sulla nostra sinistra (se avete fortuna troverete piccole rane saltellare lungo il sentiero), imbocchiamo una forestale.....ed ecco che un cartello, seguito da altre installazioni, ci avverte del nostro arrivo al Forte.
 
Dopo una leggera salita, usciti dal bosco, il Forte Werk Lusern compare davanti ai nostri occhi. Ed anche qui la statua di una ragazza di 16 anni ci lascia, con il suo racconto, senza parole. Ma non vi svelerò altro sulle testimonianze.....dovrete percorrere voi questo sentiero per scoprire le emozioni che suscita nelle persone.

Il Forte si trova a Cima Campo a 1549 metri; la sua costruzione cominciò nel 1908 ed aveva il compito di controllare il valico del Passo Vezzena. Era munito di 2 cannoni e di 18 postazioni di mitragliatrice e poteva ospitare fino a 300 uomini. Il Forte si può visitare, l'ingresso è a pagamento, mentre i possessori della Trentino Guest Card potranno entrare gratuitamente. Noi, ovviamente entriamo; dentro non c'è più niente, ma la visita vi darà l'idea di come era costruito un forte, con le sue gallerie ed i suoi cunicoli.

Ed i bambini cominceranno ad esplorare i vari tunnel e si emozioneranno scendendo nei cunicoli e percorrendo i corridoi.

Il Forte disponeva degli Avamposti Oberwiesen e Viaz, postazioni avanzate raggiungibili attraverso una galleria ed un camminamento nel bosco. Quindi, dopo aver letto la testimonianza impattante di un soldato, scendiamo un ripido sentiero nel bosco che si ricongiunge ad una forestale ed in 5 minuti raggiungiamo il primo avamposto e, ovviamente, lo esploriamo, percorrendo ciò che è rimasto dei corridoi checoperti di piante e muschio hanno il loro fascino. Pensiamo alle numerose storie di cui saranno stati testimoni ed il nostro sguardo si perde verso l'infinito.

Da Oberwiesen un cartello ci dice che l'Avamposto Viaz si trova a 5 minuti di cammino, ma aggiriamo la collinetta e lo abbiamo raggiunto. E qui ancora si possono vedere i danni causati dalla tempesta Vaia che si è abbattuta nell'ottobre del 2018 in Trentino. Un albero ostacola il sentiero per raggiungere Malga Campo ed ancora giace sopra il cartello che ci segnalerebbe il percorso da seguire. Ma dall'Avamposto vediamo perfettamente la Malga. Così decidiamo di scendere attraverso il bosco, o meglio attraverso ciò che è rimasto del bosco.

E zigzagando raggiungiamo il grande pianoro che si apre davanti a noi e che ci infonde un senso di pace e di immensità. Intravediamo la Malga, dopo 3 ore di trekking, immersi nella storia e nella natura, l'abbiamo raggiunta!
 
Il Rifugio Malga Campo è circondato dagli alberi in mezzo ad una vasta distesa di erba con tanto spazio intorno per correre ed una piccola altalena attaccata ad un albero.
La parte esterna è ben curata, decorata con fiori ed oggetti in legno.
Fuori troverete panche, comodi divanetti per contemplare le montagne o sdraio in legno che invitano ad un dolce riposo. Qui potrete fermarvi per pranzo se cominciate il percorso la mattina di buon'ora. Troverete piatti tipici con una rivisitazione originale. Oppure potrete optare per una pausa caffè degustando uno dei loro dolci casalinghi o dei gelati con gusti ai fiori.
 
E noi abbiamo voluto assaggiare un buonissimo pezzo di torta per riprendere un po' di energie e dopo un meritatissimo riposo e qualche foto di rito riprendiamo il cammino. Ormai manca poco!
 
L'ultimo tratto sarà su forestale che, sempre in costante e dolce discesa, in 20 minuti ci riporterà alla piazza centrale di Luserna accompagnati dalle ultime testimonianze del Secondo Dopoguerra. E in piazza ritroveremo il nostro amico Mattia che, come aveva cominciato, concluderà il percorso salutandoci.
 
Un sentiero che concludiamo con una sensazione strana dentro di noi, un sentiero che ci ha raccontato la storia, ma non come si legge nei libri di scuola! Un sentiero che ci ha fatto vivere nel passato attraverso le voci degli abitanti di Luserna. Ed è questo che lo rende differente ed unico nel suo genere e che i ragazzi ameranno!


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