IN TRENTINO COL VAGABONDO Folgaria, Lavarone e Lusérn by vieniviadiqui.it

04.10.2016 - Il nostro viaggio ha come tappa principale Lavarone e il suo lago. Piccolo borgo delle Alpi Cimbre caratterizzato da un bel lago e tanti percorsi, più o meno difficoltosi, da fare a piedi fra i boschi. Il periodo di settembre è perfetto, la temperatura è ancora mite e non c’è più molta gente, quindi relax e silenzio sono assicurati. Appena arrivati il nostro Biagio, il randagio, non stava più nella pelle: voleva esplorare, annusare, scoprire. Il primo assaggio di natura l’abbiamo avuto al Lago, dal quale partono vari percorsi di trekking.

Inseguito abbiamo deciso di trasferirci a Folgaria, precisamente a Guardia, il “Paese dipinto” per i suoi numerosi affreschi e murales che impreziosiscono i muri delle casette del paese.

Da qui parte una breve escursione che porta fino alle cascate di Hofentol. Lo spettacolo della natura è assicurato, ma dicono sia ancora più bello d’inverno quando l’acqua della cascata si ghiaccia.

Biagio tira per proseguire l’escursione, ci lasciamo guidare dal suo fiuto da Vagabondo, fino a raggiungere un punto panoramico che ci lascia senza fiato. Su un cartello leggiamo ” Dos del Stock”, non sappiamo cosa vuol dire ma di certo sappiamo apprezzare la bellezza di quel panorama: le Alpi da sfondo e quella piccola chiesetta che sembra quasi disegnata.

Il paesino di Folgaria è tipico trentino, con le sue casette il legno e i balconi con i gerani di mille colori… una passeggiata rilassata ci prepara al pranzo. La temperatura mite ci permette di pranzare fuori, evitando così il problema di cercare un locale che accetti il cane: le distese fuori sono perfette per le “vacanze animali”!

Pomeriggio storico: un’altra escursione ci porta fino al Forte Belvedere – Gschwent, una tra le più grandi fortezze realizzate dal Genio militare austro-ungarico, tra il 1908 e il 1912. Il forte, oggi, rappresenta una testimonianza unica della Grande Guerra in Trentino e, all’interno, ospita un museo. Non ci è permesso (giustamente) di entrare col cane, perciò ci limitiamo ad osservare la struttura dall’esterno e a godere del panorama: la costruzione infatti è a strapiombo sulla Valdastico.

Il rientro in albergo ci porta a godere di colori e profumi di una natura incontaminata, continuiamo a seguire il nostro segugio – vagabondo fino a trovarci faccia a faccia con una bellissima sorpresa: due caprioli curiosi ci fissano. Rimaniamo immobili per qualche secondo, occhi negli occhi, a stupirci di quel bellissimo incontro… e poi via, ognuno per la sua strada.

Consiglio: portate la macchina fotografica anche se state semplicemente portando fuori il cane per i bisogni!

Gita fuori porta: Trento, piccola e perfetta da visitare a piedi. Il centro infatti è un concentrato di poche vie, tutte pedonali, il modo migliore quindi è tenere gli occhi ben aperti e lasciarci trasportare dalle gambe.
 
 
 
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