Alpe Cimbra senza filtri: forti, laghi e una cultura che parla piano
L’Alpe Cimbra non è una cartolina da sfogliare, ma un luogo da attraversare con passo lento. Pietre di forti, boschi fitti e un lago che sembra fermo da secoli. È un altopiano che vive ancora al ritmo del vento e della memoria.
1) Dove si trova e come si arriva
Siamo in Trentino, tra i comuni di Folgaria, Lavarone, Luserna e l’altopiano della Vigolana. È un territorio che si estende dolcemente, tra prati e larici, fino a lambire il cielo.L’Alpe Cimbra si raggiunge facilmente dalla valle dell’Adige o dalla Valsugana, ma anche dall’autostrada A31, un percorso molto utilizzato da chi arriva dal Veneto. La salita, curva dopo curva, regala scorci che cambiano luce e respiro, fino ad aprirsi sulle prime distese erbose. Già qui si capisce che non si tratta solo di una meta turistica: è un pezzo d’Italia sospeso tra mondo latino e radici mitteleuropee.
2) I forti della Grande Guerra
Sette. Come le note di una scala, o i capitoli di una storia incisa nella pietra. Sono i forti costruiti dall’Impero austro-ungarico a inizio Novecento: Cima Vézzena, Busa Verle, Werk Lusérn, Belvedere-Gschwent, Cherle, Sommo Alto e Dosso delle Somme.Oggi ne restano rovine solide, gallerie, camminamenti che portano ancora l’eco dei soldati. Alcuni si visitano, altri si incontrano lungo i sentieri, spesso immersi in un silenzio che vale più di qualsiasi targa commemorativa.Forte Belvedere, a Lavarone, è il più noto. Dentro, le sale raccontano la vita di guarnigione, le notti sotto le bombe, la resistenza di chi non aveva scelta. Salendo sul tetto si apre una vista che toglie il fiato: l’altopiano intero, con le sue onde verdi e il profilo delle Dolomiti sullo sfondo.
3) Il lago e i boschi
Poi c’è il Lago di Lavarone. Piccolo, tondo, di origine carsica, con acque che cambiano colore a seconda del cielo. In estate diventa un rifugio naturale: famiglie, lettori solitari, cani bagnati e barche che scivolano lente. D’inverno, quando il freddo si fa serio, la superficie si ghiaccia e riporta le voci dei pattinatori.
Attorno, i boschi di faggi e abeti custodiscono un profumo di resina che resta addosso, come un ricordo d’infanzia.
4) Sentieri e stagioni
L’Alpe Cimbra è fatta di sentieri più che di strade. Ci si può muovere a piedi, in bici o con gli sci, a seconda del mese.
In inverno le piste di Folgaria e Lavarone uniscono più di cento chilometri di discese, con piccoli paesi che sembrano fermarsi a guardar passare gli sciatori.
Appena la neve si ritira, tornano i camminatori e i ciclisti: tra le vie militari che collegano i forti, tra prati fioriti e malghe ancora in attività. Una delle escursioni più amate segue l’antico percorso della “100 chilometri dei Forti”, tracciato che unisce sport e memoria, fatica e paesaggio.
5) La lingua che resiste
A Lusérn, uno dei Borghi più belli d’Italia, la vita scorre lenta e autentica. Qui si parla ancora cimbro, una lingua antica di radice tedesca che si è mantenuta viva nei secoli grazie alle famiglie che non hanno mai smesso di trasmetterla ai figli.
Camminando per le vie, le insegne sono bilingui e le persone salutano con un accento che non assomiglia a nessun altro. È come se il tempo, qui, avesse deciso di restare un po’ indietro, giusto quanto basta per conservare l’anima.
6) Un altopiano da ascoltare
Non serve essere sportivi o storici per amare l’Alpe Cimbra. Basta la curiosità. È un territorio che non si offre in superficie: chiede di essere ascoltato, passo dopo passo.
La sua forza sta proprio nella misura: niente clamori, nessuna vetrina. Solo una montagna abitata, viva, che accoglie chi sa guardare con rispetto.
7) FAQ
Quanti forti ci sono sull’Alpe Cimbra?
Sette, costruiti all’inizio del Novecento per difendere la frontiera dell’Impero austro-ungarico.
Tra questi, il Werk Lusérn.Il Lago di Lavarone è balneabile?
Sì, in estate è perfetto per un bagno o una nuotata lenta. In inverno può ghiacciarsi completamente.
Che cos’è la “100 chilometri dei Forti”?
È un percorso storico e naturalistico che unisce gli antichi forti, praticabile a piedi o in mountain bike.
Dove si parla ancora il cimbro?
A Lusérn, borgo che fa parte dei più belli d’Italia, dove la lingua è ancora parte della vita quotidiana.
Come si arriva all’Alpe Cimbra?
Si può salire dalla Valsugana, dalla valle dell’Adige o anche dall’autostrada A31, molto utilizzata da chi proviene dal Veneto.
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La vacanza esperenziale offre la possibilità all’ospite di scoprire in modo autentico una destinazione e le sue perle nascoste, di non essere un semplice turista, ma di indossare i panni del viaggiatore/esploratore.
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