Tappa 17 Giro D'Italia in Alpe Cimbra

25 maggio 2022

La corsa rosa, che giunge alla 105esima edizione, toccherà come da tradizione il Trentino.
Tappa di montagna divisa in due parti. Partenza all’insù verso il Passo del Tonale seguita da un tratto di oltre 70 km sempre sostanzialmente in discesa. Dopo l’attraversamento dell’Adige si scala la salita di Palù di Giovo (feudo dei Moser), passando dalla Valle dei Mocheni per raggiungere Pergine Valsugana e il finale che da solo merita tutte le stellette di difficoltà della tappa. Dopo Pergine si scala il Passo del Vetriolo da un versante inedito e la salita del Menador con i suoi tornanti stretti e le gallerie tipiche delle strade intagliate nella roccia per ragioni belliche (si chiamava Kaiserjägerweg). Scollinato il GPM di Monte Rovere pochissimi chilometri ondulati porteranno un gruppetto molto ridotto all’arrivo.
168 km
 
Dislivello 3730 m
 
105esima edizione
 
 

LA PAROLA ALLE ISTITUZIONI

“L’arrivo del Giro d’Italia a Lavarone sull’Alpe Cimbra è motivo di orgoglio e un’occasione importante per far conoscere il nostro territorio e la sua vocazione per la bike. Da molti anni si è creata un’offerta di eccellenza legata a una rete di percorsi segnalati e mappati, al bike park e alla presenza di due salite da mito, la Calliano Passo Coe e la strada del Menador che sarà proprio lungo il percorso della tappa.”
 

PANORAMICA

Quello che colpisce subito di Lavarone e di tutta l’Alpe Cimbra è il paesaggio, piacevolmente anomalo rispetto all’immaginario della montagna trentina: grandi aperture e orizzonti sconfinati, fra distese di boschi, malghe immerse in un panorama dai tratti quasi scandinavi, ma con il Becco di Filadonna, montagna emblema del luogo, come costante sottofondo. Tre sono i simboli di Lavarone: il suo lago, da anni Bandiera Blu, il Forte della Grande Guerra Belvedere/Gschwent e il Drago Vaia un’opera d’arte di interesse internazionale realizzata da Marco Martalar con i piccoli villaggi sparsi di tutta l’Alpe Cimbra di Folgaria, Lavarone, Luserna e Vigolana hanno saputo resistere alla modernità, mantenendo la conformazione di masi di montagna, conservando il segreto delle antiche arti, dei mestieri e dei sapori della tradizione cimbra, da scoprire nei ristoranti chic, nelle romantiche malghe o nei rifugi in quota. Sci e snowboard, escursioni e mountain bike, arrampicata ed equitazione, golf e relax e poi arte e cultura. Un territorio che offre tantissime motivazioni di vacanza, buona cucina e tradizioni. L’Alpe Cimbra è un territorio dall’emozionante bellezza, per la natura autentica e per le tradizioni e le persone che la popolano.
 

GASTRONOMIA

Sulla tavola dell’Alpe Cimbra si trovano prodotti genuini e a km 0, frutto della tradizione e del lavoro dei nostri produttori locali. Nella terra delle malghe e del latte appena munto – l’oro bianco dell’Alpe Cimbra -, delle carni lavorate secondo gli antichi dettami, del miele e della melata, degli ortaggi coltivati come mille anni fa, dei dolci della tradizione e della frutta biologica, rivivono i segreti delle dispense di montagna. Gli agricoltori e allevatori dell’Alpe trasferiscono, nell’arte della coltivazione, la passione per la loro terra e il rispetto per la natura. Le nostre eccellenze vanno dal formaggio Vézzena allo speck profumato dal 1898, dai formaggi di capra allo strudel, dai piccoli frutti alle pere e castagne della Vigolana, dal miele al porro di Nosellari… fino alla magia delle uova arcobaleno! Ma i veri protagonisti sono proprio i produttori dell’Alpe che con il frutto del loro lavoro e della loro professionalità che dedicano la loro vita alla sostenibilità e alla salvaguardia dell’ecosistema alpino prestando attenzione alle tecniche usate nell’allevamento e nell’agricoltura di montagna. Difficile resistere alle tentazioni, quando sono genuine! E in fondo quello che conta, oltre l’amicizia e il piacere di stare in compagnia, è il gusto che solo i prodotti tipici della tradizione sanno offrire.
 

BEVANDE

Anche nei calici si può gustare il profumo autentico dell’Alpe Cimbra. Dalla grappa alla birra, dai succi agli infusi di frutta, l’autenticità della nostra montagna è tutta da bere!

Le numerose Aziende Agricole della zona sono specializzate nella raccolta di piccoli frutti, dove la frutta viene lavorata “come si faceva una volta”, per conservarla nel tempo preservandone sapore e qualità. La bravura dei nostri produttori sta proprio nell’utilizzare tecniche tradizionali per ottenere un succo naturale e genuino di mela e di pera. Ma, oltre ai succhi abbiamo altre eccellenze locali tra cui birra, vino, grappa e rum. Il pluripremiato birrificio artigianale Barbaforte si trova a Folgaria. Utilizzando prodotti di prima qualità e scegliendo accuratamente l’acqua, e con l’aggiunta del luppolo – mai filtrando, mai pastorizzando – dà vita a una birra piena di profumi ed aromi complessi che sa di montagna.

Sull’Altopiano della Vigolana troviamo la Distilleria Bailoni che produce grappe dal 1953, nata dall’idea di tre fratelli, che, grazie alla cura per la loro terra, curano con dinamismo la coltivazione e la raccolta di uve pregiate e danno vita ad una grappa trentina ricca di aromaticità e leggerezza. Oltre alla grappa abbiamo anche il vino frizzante fino ad arrivare al Rumtopf sempre nell’Altopiano della Vigolana, un prodotto a base di rum, frutta e zucchero.
 

PUNTI DI INTERESSE

Il Lago di Lavarone, uno dei laghi più antichi dell’arco alpino, si trova a 1.079 metri s.l.m. e presenta una superficie di 64.000 m², con una profondità massima di 17 metri. Molto frequentato come luogo di balneazione e relax, per la particolare purezza delle sue acque da anni si fregia dell’importante riconoscimento della Bandiera Blu.
Il giro del Lago, percorso spesso da Sigmund Freud, padre della psicanalisi, oltre a essere molto suggestivo, rientra tra i “percorsi open” dell’Alpe Cimbra, ovvero accessibili anche ai disabili in carrozzina.

Le Grandi Sentinelle dell’Impero: furono cosi soprannominate le sette possenti fortezze che gli austro-ungarici costruirono tra il 1908 e il 1914 in vista del conflitto con l’Italia sui territori di Folgaria (forti Cherle, Sommo Alto e Dosso delle Somme), Lavarone (forte Belvedere Gschwent) e Luserna-Vezzena (forti Cima Vezzena, Busa Verle e Lusérn). Tra tutte, per imponenza, spicca il Forte Belvedere/Gschwent di Lavarone, eretto su uno sperone di roccia a strapiombo sulla Val d’Astico. Interamente visitabile oggi è adibito a museo con reperti e installazioni multimediali-interattive che danno voce alle memorie dei soldati che qui vi vissero e combatterono. Le fortezze, meta di escursioni e giri in mountain bike, sono inserite in percorsi tematici focalizzati sul tema della Grande Guerra.

Il tempo sembra essersi fermato a Lusérn, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, un piccolo villaggio montano di case addossate le une alle altre, dai tetti aguzzi e dalle facciate in pietra, definito “l’ultima isola cimbra”. I suoi abitanti sono gli ultimi custodi del cimbro, antica lingua di origine tedesca introdotta parlata dalle popolazioni provenienti dalla bassa Baviera, che tra il X e il XIII secolo s’insediarono nell’area trentino-veneta. Lingua, usanze e tradizioni cimbre sono tutelate e valorizzate dall’Istituto Culturale Cimbro e dal Centro Documentazione Luserna. Da visitare la casa-museo Haus von Prükk, una tipica dimora contadina cimbra dell’Ottocento, fedelmente ristrutturata per mostrare ai visitatori gli ambienti (la cucina, le camere, la stalla) arredati con mobili originali.
Base Tuono: è un allestimento museale sito presso l’Alpe di Folgaria/Coe, dedicato alla Guerra Fredda, una delle tre sezioni di lancio missili della ex Base NATO di Passo Coe-Monte Toraro, attiva dal 1966 al 1977. Si tratta della più importante testimonianza museale in Europa.

Guardia sembra un villaggio fuori dal tempo: di origine cimbra trae il suo nome dalla postazione di guardia che dipendeva dal sottostante castel Beseno. La sua particolarità è però un’altra: il paese è decorato da murales artistici di eccezionale valore, per questo motivo Guardia è conosciuta come il “paese dipinto”: la vita nei campi e nei pascoli, scene di vita familiare, feste religiose e momenti di allegria paesana sono tra i principali soggetti di queste opere d’arte, in genere di stile naif.

La Vigolana e il suo altopiano è un grande giardino alle spalle di Trento, un luogo dove è ancora possibile scoprire antichi borghi con portali in pietra, ballatoi carichi di gerani, orti coltivati con l’amore e il sapere di un tempo. Il Becco di Filadonna, con i suoi 2.150 m s.l.m., raggiungibile da più versanti, è una delle cime più impegnative del gruppo della Vigolana. L’incantevole paesaggio è dato da ampi prati e boschi rimasti immutati nel tempo: un balcone naturale dal quale ammirare panorami alpini, vallate e i laghi di Levico e Caldonazzo.
 
 
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